New PACS, new life
Cosa sono i pacs?
Giusta domanda, d?altra parte è bene sapere di cosa si sta parlando. Cito da Wikipedia: ?Si definiscono unioni civili (o Pacs, che sta per Patti Civili di Solidarietà) tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico.?
In pratica, contrarre un?unione civile comporta per entrambi i contraenti: regolazione del regime patrimoniale e degli acquisti fatti in comune, diritti e doveri di mutua assistenza morale e materiale, riconoscimento dello status di eredi legittimi, diritto di soggiorno al partner straniero, pensione di reversibilità, estensione al partner dell'assistenza sanitaria, diritto di visita in ospedale e in carcere, diritto di successione nel contratto di affitto, facoltà di prendere decisioni in caso di malattia del partner.
Solo in Italia il governo vuole introdurre i Pacs.
FALSO. Anzi, l?Italia fa parte di quello sparuto gruppo di paesi dell?Unione Europea (insieme soprattutto a tanti paesi ex-aderenti al blocco sovietico) che non sono dotati di una precisa legislazione in materia.
I paesi dell?Ue che hanno una legislazione sulle unioni civili sono Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Tra i paesi europei non-Ue, hanno una legislazione sulle unioni civili Croazia, Andorra, Islanda, Norvegia, Svizzera. Tra i paesi extra-europei, hanno una legislazione sulle unioni civili Argentina, Brasile, Canada, Colombia (in via di approvazione), diversi stati degli Stati Uniti, Messico, Uruguay (in via di approvazione), Sudafrica, Israele, Australia, Nuova Zelanda. Quindi, diciamo, non siamo esattamente dei pionieri. La prima legge sulle unioni civili è entrata in vigore in Danimarca nel 1989, quasi diciotto anni fa.
Giusto per la cronaca, in nessuno di questi paesi si sono registrati mutamenti o contraccolpi nelle unioni contratte attraverso matrimonio, che non vengono in nessuna parte toccate da questa legislazione.
I Pacs rappresentano il primo passo verso i matrimoni gay.
FALSO. A prova della falsità di questa affermazione basti pensare che di tutti i paesi di cui sopra soltanto in cinque (Spagna, Olanda, Belgio, Canada e Sudafrica) la legge permette matrimoni tra cittadini omosessuali. Nella legislazione sulle unioni civili (o Pacs) non è contenuto niente che possa un giorno equiparare le unioni civili ai matrimoni, a meno che non intervenga un altro provvedimento legislativo.
I Pacs sono anticostituzionali!
FALSO. Al contrario di quel che dicono eminenti politici e commentatori, una legge sulle unioni civili in Italia non necessiterebbe di nessuna modifica costituzionale. La Costituzione italiana, infatti, non tocca l?argomento delle unioni civili e delle convivenze. In Spagna l?approvazione della legge sui matrimoni omosessuali aveva reso necessario modificare la Costituzione sostituendo ?marito e moglie? con ?coniugi?. Nello specifico, benché in Italia non si parli di introduzione di matrimoni omossessuali bensì esclusivamente di unioni civili, l?art. 29 della Costituzione repubblicana dice: ?Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare?. Non esiste nessun conflitto con la Costituzione di una legge sulle unioni civili.
Semmai, è urgente adeguare la legislazione italiana a quella comunitaria, che afferma fin dal 1994 la parità dei diritti tra cittadini omosessuali ed eterosessuali.
I Pacs servono a dare solo diritti e niente doveri.
FALSO. Distinguiamo innanzitutto tra diritti e doveri tra i due contraenti, e diritti e doveri dei contraenti con lo Stato. Riguardo il primo caso, è sufficiente rileggere quali sono i diritti previsti dai Pacs per rendersi conto di come ad ogni diritto corrisponda un dovere preciso, a cominciare dai diritti e doveri di mutua assistenza morale e materiale fino al riconoscimento dello status di eredi legittimi. Riguardo i diritti e i doveri dei contraenti nei confronti della società e dello Stato, la situazione è ancora più semplice: i cittadini che contraggono un?unione civile pagano le tasse esattamente quanto e come tutti gli altri (dovere), e per questo non esiste ragione per cui non debbano usufruire dei servizi erogati dallo Stato e stabiliti dalla legge (diritto).
Il centrodestra difende la famiglia tradizionale.
FALSO. Questa affermazione è falsa innanzitutto perché non esiste nessuna attinenza tra la legittima difesa della famiglia e l?insensata opposizione ad una legislazione sulle unioni civili. Non è vero nemmeno che persone, partiti e governi di centrodestra siano contrari per loro natura a legislazioni sulle unioni civili. Anzi, in tutto il mondo diverse volte le legislazioni sulle unioni civili sono state emanate e ratificate da governi conservatori o di ispirazione cattolica, di centro o di centrodestra. E? successo in Danimarca (1989), Svezia (1994), Francia (1999), Belgio (2003), Israele (2003), Lussemburgo (2004), Austria (2005), Andorra (2005).
Inoltre, in Spagna i Pacs furono proposti molto prima del governo Zapatero. A farlo fu un governo di centrodestra guidato dal leader cattolico Josè Maria Aznar. La proposta di Aznar incontrò il favore del Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, Ricardo Blazquez.
Il centrosinistra vuole sradicare la famiglia tradizionale.
FALSO. Anche questo è più uno slogan che un?affermazione sensata.
Dobbiamo metterci d?accordo. Se è vero che i Pacs stabiliscono una relazione contrattualizzata di diritti e doveri principalmente economici tra due conviventi, sostenere che i Pacs minino la famiglia tradizionale vuol dire equiparare la tanto evocata famiglia tradizionale ad un sodalizio contrattuale tra due o più persone conviventi, sia esso stipulato in Chiesa o in comune. Quello che rende più persone una famiglia (nel senso più alto del termine, quello che tutti dovremmo avere interesse a tutelare) è un contratto, un?unione certificata, un insieme di norme e codici, oppure un insieme di valori, legami e affetti (l'amore reciproco, il rispetto, la condivisione dei beni materiali così come delle emozioni e dei sentimenti)? Vogliamo sostenere che questi valori sono presenti solo e soltanto nelle unioni suggellate da un matrimonio? Liberi di farlo, ma attenti a non peccare di miopia. E non vedere, ad esempio, tutte quelle famiglie che vivono serenamente in gioia, armonia e stabilità senza essere legate dal matrimonio: famiglie che oggi lo Stato non tutela come dovrebbe. Oppure, tutte le famiglie "tradizionali" nelle quali hanno luogo le peggiori violenze. Giusto per fare un esempio: oltre il 90% delle violenze sessuali avviene tra le mura domestiche. Siamo sicuri che il metro di riferimento per stabilire se siamo o no davanti ad una buona famiglia sia la contrazione di un matrimonio al posto di un?unione civile? Suvvia, siamo seri.
Anche per colpa di proposte come questa la famiglia è a pezzi.
FALSO. Anche qui, niente di più insensato: i Pacs in Italia non ci sono ancora. Quindi, se è vero che esiste in Italia un fenomeno chiamato da qualcuno ?crisi della famiglia?, questo non è certo dovuto a qualcosa che in Italia non esiste. Preso atto del fatto che la dissoluzione della famiglia non passa certo per i Pacs e che la sua crisi non sarà certo modificata - nè nel bene, nè nel male - da questa norma, sorge un dubbio. Ammesso che la famiglia italiana sia in crisi, a chi dovremmo dare la colpa? Certamente non ad un atteggiamento troppo laico o permissivo verso le coppie di fatto, certamente non alla nostra legislazione sulle adozioni che non tiene in considerazione né conviventi né single, certamente non a delle norme spregiudicatamente laiciste, certamente non alla debolezza o alla scarsa esposizione mediatica della Chiesa e del Vaticano. E allora, delle due l'una..
I Pacs sono un capriccio per vendicarsi della sconfitta ai referendum dell?anno scorso.
FALSO. Se fosse così, come si spiegherebbe che di Pacs e unioni civili si discute in Parlamento italiano fin dal 1986? La realtà è che l?Italia è in estremo ritardo sul fronte dei diritti civili nell?ambito dei paesi europei. L?Unione Europea scriveva così a proposito delle unioni civili nel 1996: ?E? necessario porre fine agli ostacoli frapposti al matrimonio di coppie omosessuali ovvero a un istituto giuridico equivalente, garantendo pienamente diritti e vantaggi del matrimonio e consentendo la registrazione delle unioni" (Relazione annuale sui diritti umani, 11350/1999 - C5-0265/1999 ? 1999/2201 (INI)).
Sono passati dieci anni, e l?Italia non ha ancora una legge sulle unioni civili. E? ora di cambiare.
scritto da Francesco Costa (cattolico, lo dico giusto per sfatare un altro luogo comune)
pubblicato su www.bloggers.it/progettomayhem
Giusta domanda, d?altra parte è bene sapere di cosa si sta parlando. Cito da Wikipedia: ?Si definiscono unioni civili (o Pacs, che sta per Patti Civili di Solidarietà) tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico.?
In pratica, contrarre un?unione civile comporta per entrambi i contraenti: regolazione del regime patrimoniale e degli acquisti fatti in comune, diritti e doveri di mutua assistenza morale e materiale, riconoscimento dello status di eredi legittimi, diritto di soggiorno al partner straniero, pensione di reversibilità, estensione al partner dell'assistenza sanitaria, diritto di visita in ospedale e in carcere, diritto di successione nel contratto di affitto, facoltà di prendere decisioni in caso di malattia del partner.
Solo in Italia il governo vuole introdurre i Pacs.
FALSO. Anzi, l?Italia fa parte di quello sparuto gruppo di paesi dell?Unione Europea (insieme soprattutto a tanti paesi ex-aderenti al blocco sovietico) che non sono dotati di una precisa legislazione in materia.
I paesi dell?Ue che hanno una legislazione sulle unioni civili sono Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Tra i paesi europei non-Ue, hanno una legislazione sulle unioni civili Croazia, Andorra, Islanda, Norvegia, Svizzera. Tra i paesi extra-europei, hanno una legislazione sulle unioni civili Argentina, Brasile, Canada, Colombia (in via di approvazione), diversi stati degli Stati Uniti, Messico, Uruguay (in via di approvazione), Sudafrica, Israele, Australia, Nuova Zelanda. Quindi, diciamo, non siamo esattamente dei pionieri. La prima legge sulle unioni civili è entrata in vigore in Danimarca nel 1989, quasi diciotto anni fa.
Giusto per la cronaca, in nessuno di questi paesi si sono registrati mutamenti o contraccolpi nelle unioni contratte attraverso matrimonio, che non vengono in nessuna parte toccate da questa legislazione.
I Pacs rappresentano il primo passo verso i matrimoni gay.
FALSO. A prova della falsità di questa affermazione basti pensare che di tutti i paesi di cui sopra soltanto in cinque (Spagna, Olanda, Belgio, Canada e Sudafrica) la legge permette matrimoni tra cittadini omosessuali. Nella legislazione sulle unioni civili (o Pacs) non è contenuto niente che possa un giorno equiparare le unioni civili ai matrimoni, a meno che non intervenga un altro provvedimento legislativo.
I Pacs sono anticostituzionali!
FALSO. Al contrario di quel che dicono eminenti politici e commentatori, una legge sulle unioni civili in Italia non necessiterebbe di nessuna modifica costituzionale. La Costituzione italiana, infatti, non tocca l?argomento delle unioni civili e delle convivenze. In Spagna l?approvazione della legge sui matrimoni omosessuali aveva reso necessario modificare la Costituzione sostituendo ?marito e moglie? con ?coniugi?. Nello specifico, benché in Italia non si parli di introduzione di matrimoni omossessuali bensì esclusivamente di unioni civili, l?art. 29 della Costituzione repubblicana dice: ?Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare?. Non esiste nessun conflitto con la Costituzione di una legge sulle unioni civili.
Semmai, è urgente adeguare la legislazione italiana a quella comunitaria, che afferma fin dal 1994 la parità dei diritti tra cittadini omosessuali ed eterosessuali.
I Pacs servono a dare solo diritti e niente doveri.
FALSO. Distinguiamo innanzitutto tra diritti e doveri tra i due contraenti, e diritti e doveri dei contraenti con lo Stato. Riguardo il primo caso, è sufficiente rileggere quali sono i diritti previsti dai Pacs per rendersi conto di come ad ogni diritto corrisponda un dovere preciso, a cominciare dai diritti e doveri di mutua assistenza morale e materiale fino al riconoscimento dello status di eredi legittimi. Riguardo i diritti e i doveri dei contraenti nei confronti della società e dello Stato, la situazione è ancora più semplice: i cittadini che contraggono un?unione civile pagano le tasse esattamente quanto e come tutti gli altri (dovere), e per questo non esiste ragione per cui non debbano usufruire dei servizi erogati dallo Stato e stabiliti dalla legge (diritto).
Il centrodestra difende la famiglia tradizionale.
FALSO. Questa affermazione è falsa innanzitutto perché non esiste nessuna attinenza tra la legittima difesa della famiglia e l?insensata opposizione ad una legislazione sulle unioni civili. Non è vero nemmeno che persone, partiti e governi di centrodestra siano contrari per loro natura a legislazioni sulle unioni civili. Anzi, in tutto il mondo diverse volte le legislazioni sulle unioni civili sono state emanate e ratificate da governi conservatori o di ispirazione cattolica, di centro o di centrodestra. E? successo in Danimarca (1989), Svezia (1994), Francia (1999), Belgio (2003), Israele (2003), Lussemburgo (2004), Austria (2005), Andorra (2005).
Inoltre, in Spagna i Pacs furono proposti molto prima del governo Zapatero. A farlo fu un governo di centrodestra guidato dal leader cattolico Josè Maria Aznar. La proposta di Aznar incontrò il favore del Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, Ricardo Blazquez.
Il centrosinistra vuole sradicare la famiglia tradizionale.
FALSO. Anche questo è più uno slogan che un?affermazione sensata.
Dobbiamo metterci d?accordo. Se è vero che i Pacs stabiliscono una relazione contrattualizzata di diritti e doveri principalmente economici tra due conviventi, sostenere che i Pacs minino la famiglia tradizionale vuol dire equiparare la tanto evocata famiglia tradizionale ad un sodalizio contrattuale tra due o più persone conviventi, sia esso stipulato in Chiesa o in comune. Quello che rende più persone una famiglia (nel senso più alto del termine, quello che tutti dovremmo avere interesse a tutelare) è un contratto, un?unione certificata, un insieme di norme e codici, oppure un insieme di valori, legami e affetti (l'amore reciproco, il rispetto, la condivisione dei beni materiali così come delle emozioni e dei sentimenti)? Vogliamo sostenere che questi valori sono presenti solo e soltanto nelle unioni suggellate da un matrimonio? Liberi di farlo, ma attenti a non peccare di miopia. E non vedere, ad esempio, tutte quelle famiglie che vivono serenamente in gioia, armonia e stabilità senza essere legate dal matrimonio: famiglie che oggi lo Stato non tutela come dovrebbe. Oppure, tutte le famiglie "tradizionali" nelle quali hanno luogo le peggiori violenze. Giusto per fare un esempio: oltre il 90% delle violenze sessuali avviene tra le mura domestiche. Siamo sicuri che il metro di riferimento per stabilire se siamo o no davanti ad una buona famiglia sia la contrazione di un matrimonio al posto di un?unione civile? Suvvia, siamo seri.
Anche per colpa di proposte come questa la famiglia è a pezzi.
FALSO. Anche qui, niente di più insensato: i Pacs in Italia non ci sono ancora. Quindi, se è vero che esiste in Italia un fenomeno chiamato da qualcuno ?crisi della famiglia?, questo non è certo dovuto a qualcosa che in Italia non esiste. Preso atto del fatto che la dissoluzione della famiglia non passa certo per i Pacs e che la sua crisi non sarà certo modificata - nè nel bene, nè nel male - da questa norma, sorge un dubbio. Ammesso che la famiglia italiana sia in crisi, a chi dovremmo dare la colpa? Certamente non ad un atteggiamento troppo laico o permissivo verso le coppie di fatto, certamente non alla nostra legislazione sulle adozioni che non tiene in considerazione né conviventi né single, certamente non a delle norme spregiudicatamente laiciste, certamente non alla debolezza o alla scarsa esposizione mediatica della Chiesa e del Vaticano. E allora, delle due l'una..
I Pacs sono un capriccio per vendicarsi della sconfitta ai referendum dell?anno scorso.
FALSO. Se fosse così, come si spiegherebbe che di Pacs e unioni civili si discute in Parlamento italiano fin dal 1986? La realtà è che l?Italia è in estremo ritardo sul fronte dei diritti civili nell?ambito dei paesi europei. L?Unione Europea scriveva così a proposito delle unioni civili nel 1996: ?E? necessario porre fine agli ostacoli frapposti al matrimonio di coppie omosessuali ovvero a un istituto giuridico equivalente, garantendo pienamente diritti e vantaggi del matrimonio e consentendo la registrazione delle unioni" (Relazione annuale sui diritti umani, 11350/1999 - C5-0265/1999 ? 1999/2201 (INI)).
Sono passati dieci anni, e l?Italia non ha ancora una legge sulle unioni civili. E? ora di cambiare.
scritto da Francesco Costa (cattolico, lo dico giusto per sfatare un altro luogo comune)
pubblicato su www.bloggers.it/progettomayhem
posted by kotazzu at 12/14/2006 02:49:00 PM
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